Home » Copertina » Copisterie e diritto d’autore

Copisterie e diritto d’autore

DSC_0095Il 28 febbraio 2013 l’agenzia di stampa ANSA titola: “Blitz vigili urbani in copisterie Torino. Nell’ambito di una inchiesta sul rispetto dei diritti d’autore” e prosegue: “Blitz della polizia municipale con perquisizioni e sequestri nelle copisterie di Torino: l’ambito è quello di un’indagine della procura sul rispetto dei diritti d’autore. I negozi interessati, secondo quanto si è appreso in ambienti vicini a Palazzo di Giustizia, sarebbero una trentina, concentrati in prevalenza nella zona di Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche dell’Università. Il problema è legato alla fotocopiatura di interi volumi.”. Nei giorni successivi la stampa riporta la sprotesta degli universitari: “Gli studenti non possono farcela senza fotocopiare i libri: la spesa è troppo alta. Possibile che iniziative di questa severità arrivino proprio in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo?” (La Repubblica, 4 marzo 2013); si avverte l’esigenza di modificare la legge anche da parte delle copisterie: “Noi paghiamo le tasse per poter avere la possibilità di fotocopiare il 15 per cento. Siamo disposti a pagare di più, se è necessario” (La repubblica, 4 marzo 2013). Alla protesta rispondono librai ed editori: il responsabile editoriale di Giappichelli, in un’intervista pubblicata su La Repubblica il 5 marzo dichiara: “Il timore è che si arrivi a un punto in cui gli autori non vorranno più scrivere senza la retribuzione dei loro diritti e gli editori non pubblicheranno più nulla. E il problema è sentito anche dalle librerie, che infatti a Napoli stanno facendo delle serrate di protesta. Il fatto è che la legge è troppo morbida nei confronti delle fotocopie». Lo stesso giorno, sempre su Repubblica, Gianni Vattimo si schiera dalla parte dei pirati, mettendo in luce l’incompatibilità di due interessi legittimi e contrastanti; il filosofo osserva: “Tutto il problema sia di Internet che della fotocopiabilità dei libri dimostra che aveva ragione Marx: il cambiamento dei modi e delle tecniche di produzione ti obbliga a ripensare il sistema. Perché non c’è più diritto d’ autore se tutto può essere copiato”. Ma sul piano pratico avanza delle proposte: “Forse si potrebbe stabilire che dopo un certo periodo il diritto d’ autore scade. Ma dopo quanto? Oppure bisognerebbe stabilire un guadagno base e poi liberi tutti, come in fondo accade per il web. O ancora, si potrebbe stabilire dei compensi di volta in volta e se si va oltre allora i libri si possono fotocopiare. Insomma, non ho una risposta. L’ unica cosa che so è che sto con gli studenti, anche perché io dai miei libri guadagno pochissimo.” Quindi, forse, gli interessi in gioco non sono poi soltanto due.

Nel frattempo gli studenti, colpiti duramente dal taglio dei fondi per le borse di studio, si organizzano e danno vita al Coordinamento Universitario per i Testi d’esame (CUT), preparando, per il 18 marzo 2013, una conferenza stampa presso la Sala dei Presidenti del Consiglio Regionale del Piemonte, a cui prendono parte diverse figure istituzionali. Il caso assume rilevanza politica.

Nuovamente, il 4 aprile, nell’atrio di Palazzo Nuovo, CUT e Studenti Indipendenti organizzano uno smart mob a cui intervengono i deputati Pd Davide Mattiello e Francesca Bonomo, con i consiglieri regionali Davide Gariglio (Pd), Fabrizio Biolé (gruppo misto) ed Eleonora Artesio (Fds): la prospettiva è quella di aprire un tavolo a cui siedano editori, docenti, studenti e titolari di copisterie. Ma la questione non si ferma alla risoluzione delle lacune normative, perché, In occasione delle stessa iniziativa, l’esponente del Coordinamento Universitario per i testi d’esame, Viola Serraglio, annuncia di aver parlato telefonicamente con il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, chiedendo di sbloccare i fondi per il diritto allo studio: fondi già deliberati, ma mai erogati. Abbiamo ospitato una riflessione di Viola.

Dopo più di un mese dalla chiusura delle trenta copisterie la vicenda sembra ancora lontana dall’essersi conclusa tra silenzio delle istituzioni e della stampa nazionale e, mentre gli studenti torinesi attendono di incontrare il ministro Profumo, la redazione del Caleidofono si insinua nell’intrico degli interessi in gioco, senza l’ardire di trovare una soluzione, ma pronta a cogliere una pluralità di voci: abbiamo raccolto il punto di vista delle librerie e delle copisterie situate nei pressi dell’università. Proponiamo, inoltre, una prima riflessione sull’editoria contemporanea e sul suo rapporto con il mercato, sperando sia il primo spunto di un dibattito proficuo.

Dalla Redazione. (Foto di Federica Peyronel)

1 thoughts on “Copisterie e diritto d’autore

Lascia un commento